Mondanità e segregazione. La «galleria delle Belle» e la galleria delle «Monache» a Palazzo Chigi in Ariccia

Riferimento: 9788896434864

Editore: Ceccarelli
Autore: Petrucci Francesco
Collana: Antiqua res
In commercio dal: 19 Aprile 2021
Pagine: 158 p., Libro in brossura
EAN: 9788896434864
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Descrizione

Tra le stravaganze e il gusto per l'eccentrico dell'età barocca, espresso al massimo grado nell'allestimento di wunderkammer o musei delle curiosità, vanno annoverate anche bizzarre serie ritrattistiche monotematiche. Appartengono al genere le cosiddette gallerie delle belle romane, esemplate sulla prima selezione commissionata dal cardinal Flavio Chigi al pittore fiammingo Jacob Ferdinand Voet. Questa singolare collezione, conservata nel Palazzo Chigi di Ariccia, voluta da un porporato noto più per la sua galanteria e le numerose amanti che per sentimenti di devozione religiosa, è la più emblematica per qualità e valore documentario, essendo stata un modello per altre analoghe ordinate con varianti dai Colonna, dagli Altieri, dagli Odescalchi, dai Savoia e da altre illustri casate italiane. Una vera e propria ossessione, quella delle belle, che raggiunse nell'ultimo quarto del secolo effetti maniacali, tanto che quasi ogni palazzo o dimora, di città o di campagna, poteva vantare una sala dedicata alla bellezza muliebre. Il Seicento è tuttavia anche il secolo dei contrasti. Così una sala nello stesso piano nobile del palazzo di Ariccia, ospita nella Stanza della suore la relativa galleria ritrattistica di monache Chigi. Le religiose raffigurate sono tutte unite da stretti vincoli di parentela, sorelle nella clausura e per consanguineità. È così che gli aspetti salienti dell'età barocca trovano, nella paradossale convivenza in una stessa dimora di queste due contrastanti gallerie ritrattistiche, un loro emblema.