Mario Giacomelli. Una retrospettiva. La raccolta di Lonato del Garda. Ediz. italiana e inglese

Riferimento: 9788857250960

Editore: Skira
Autore: Maggia Filippo
Collana: Fotografia
In commercio dal: 15 Settembre 2023
Pagine: 144 p., Libro in brossura
EAN: 9788857250960
28,00 €
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Descrizione

Un tributo a uno dei fotografi italiani più significativi e conosciuti a livello internazionale del Novecento Curata da Filippo Maggia, questa monografia intende celebrare un maestro della fotografia italiana attraverso una selezione delle opere che il Comune di Lonato del Garda ha avuto in dono dall'artista dopo l'esposizione ospitata nella sede municipale, nel 1984. Si tratta di immagini che appartengono ad alcune delle sue più importanti serie fotografiche, che coprono un arco di tempo compreso tra il 1955 e i primi anni ottanta e ci restituiscono lo sguardo poetico e anarchico di un autodidatta che, attraverso il riscatto del lavoro, quello tipografico, lo stesso che tra Otto e Novecento aveva costituito una vera e propria élite proletaria, è percorso anche da molteplici riferimenti colti: il cinema neorealista e i temi del quasi conterraneo Cesare Zavattini, la pittura postimpressionista di Paul Gauguin del periodo bretone (Scanno), quella espressionista (Verrà la morte e avrà i tuoi occhi), fino alle suggestioni informali di Alberto Burri (Presa di coscienza sulla natura). Mario Giacomelli (Senigallia 1925-2000) a soli tredici anni inizia a lavorare nella tipografia locale. Nel 1953 acquista la sua prima macchina fotografica, una Bencini Comet S del 1950, sostituita nel 1955 dalla celebre Kobell Press, che utilizzerà, con diverse e ripetute modifiche, per tutta la vita. Da allora si dedicherà alla creazione delle sue intense serie fotografiche: la vita d'ospizio, Lourdes, Scanno, i paesaggi e il mondo contadino. In particolare, a Scanno, un piccolo paese abruzzese in provincia de L'Aquila, Giacomelli realizza un'importante serie fotografica che riscuote ampio successo, tanto che nel 1964 viene esposta con la cura di John Szarkowski al MoMA di New York, nella celebre mostra The Photographer's Eye. Da allora ottiene importanti riconoscimenti internazionali ed espone in Italia e all'estero. Oggi le sue fotografie sono nelle collezioni permanenti dei maggiori musei internazionali, il suo linguaggio inedito è d'ispirazione, allora come oggi, tra i fotografi nel mondo, e le sue fotografie continuano a emozionare.