"Autopsia del mio Demone" è una sorta di cerimoniale sacro destinato a chiudere un rito funebre. In una sfera puramente metafisica, invece di piangere un corpo che si avvia alla dissoluzione della materia, alla dispersione di ogni sogno possibile, ci si appresta a consegnarlo ad una divinazione che riaccenda di un senso nuovo e brillante ogni cosa apparentemente morta in se stessa. Capitolo conclusivo di una trilogia ideale che si è definita, dopo un percorso iniziatico, solo nel momento in cui il viaggio sembra concluso, l'autrice, esausta ma intimamente rigenerata, volge lo sguardo indietro e sorride di gratitudine al soffio terribile e catartico di quel demone esigente che si chiama poesia.