"Solo la memoria ha respiro di infinito e la storia veste a lutto quando manca a se stessa". Così la traccia di una vita e le tante tracce di tante vite si ricompongono in un mosaico di immagini sfumate per emozioni nitide. Così, nella libertà vissuta nel tempo e nello spazio, un dialogo incessante tra il sentimento doloroso di un "Io" e la presenza assenza/ingombrante di un "Altro" mai uguale a se stesso si snoda attraverso i tanti frammenti che scandiscono, nell'intimità del ricordo intriso di nostalgia, il fluire quotidiano di emozioni drammaticamente contrastanti. Così il silenzio, il signore assoluto, pervasivo, il tiranno odiato e amato di questa realtà ferita, estrae dal fondo del pozzo di un deserto lunare una verità dura, senza alibi e senza sconti. Ma, le parole incaute che sfidano la complessità di significati di parole autentiche, le parole che osano, pretendono, scioccamente, di interpretare definitivamente le parole che, semplicemente, "dicono", sono parole che uccidono il diritto di sentire di ogni singolo lettore. Così, finalmente, torni il silenzio!