L'apertura delle Costituzioni degli stati membri dell'UE al diritto comunitario e a quello internazionale. Un confronto tra Est

Riferimento: 9788892110168

Editore: Giappichelli
Autore: Tiziana Salvino
In commercio dal: 2017
Pagine: 297 p., Libro in brossura
EAN: 9788892110168
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Descrizione

"L' analisi si concentrerà sulle clausole costituzionali di apertura all' ordinamento comunitario ed a quello internazionale, nell' ottica della comparazione del punto di vista profondamente differente dei Paesi dell'Ovest e dell'Est d'Europa. L'indagine cercherà di dimostrare che il processo di integrazione europeo ha avuto un impatto notevole sul contenuto dei Testi costituzionali e, di conseguenza, sulle modalità di risoluzione delle antinomie fra norme all'interne degli ordinamenti nazionali, in particolare in seguito al Trattato di Maastricht, con il quale si inaugura, fra l'altro, l'integrazione politica, che obbliga; rivedere il concetto di sovranità nazionale. L'Unione Europea, diventando un'integrazione sempre più stringente, impone ai suoi membri di legittimarla, di menzionarla nei loro Testi, al fine di farla divenire pratica e realtà concreta ma, soprattutto, nell' obiettivo di farne riconoscere le peculiarità che essa presenta rispetto ad ogni altra organizzazione internazionale. Sono, dunque, numerosi Stati membri che revisionano le rispettive costituzioni al fine di introdurre delle 'clausole europee', capaci di offrire una base più solida al processo di integrazione, ma, altresì, con l'obiettivo di mettere ordine nel rapporto tra ordinamento nazionale e comunitario. Per tale ragione, si è scelto di partire dalla ricostruzione delle teorie dottrinarie relative a rapporto tra ordinamenti; ciò ci consentirà, infatti, di dimostrare che il rapporto con l'ordinamento dell'Unione Europea non può ascriversi ad alcuna delle teorie classiche, imponendo allo studioso un'analisi prospettica profondamente differente. Il metodo comparatistico, applicare in particolare ad alcuni ordinamenti costituzionali dell'Est e dell'Ovest d'Europa, diviene, dunque, uno strumento fondamentale per comprendere le differenti vedute nella teoria del rapporto tra ordinamenti, mettendo in luce come Paesi diversi si aprono in maniera diversa ai medesimi fenomeni. Peraltro, è noto che non tutti gli ordinamenti costituzìonali contemplano una "clausola europea"; dunque, in fase di compara zione, sarà necessario concentrarsi particolarmente sulla giurisprudenza interna, al fine di cogliere qual è il trattamento 'domestico' riservato alle fonti prodotte all'esterno." (dall'introduzione)