Elogio dell'umorismo e filosofia di vita. Quando l'ironia di Dio deride la 'ndrangheta

Riferimento: 9788868227517

Editore: Pellegrini
Autore: Manuli Vincenzo Leonardo
Collana: Fuori collana
In commercio dal: 26 Marzo 2021
Pagine: 119 p., Libro in brossura
EAN: 9788868227517
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Descrizione

«Negli ultimi decenni è stato possibile registrare un crescente interesse per il fenomeno dell'umorismo, i cui riferimenti percorsuali restituiscono - grazie alla condivisione di esperienze scientifiche diverse - il tenore concettuale di una tematica che ha ormai istituzionalizzato un affascinante campo di studi. D'altra parte valori e norme condivise si rafforzano, nei contesti dove l'umorismo ingenerato assume una feconda consistenza, segnando confini e dichiarando appartenenze - non di meno distanziando problemi e orientando sull'essenziale - in un continuo e vivace rapporto di reciprocità e d'identità che spesso tende a migliorare taluni fattori di adattamento alla realtà. Un complesso quadro di riferimento, questo, che il teologo Vincenzo Leonardo Manuli esplora - con l'audacia dei consueti e organici affacci interdisciplinari - a partire dalla temporalità degli svolgimenti esistenziali più reconditi. (...) L'Autore, del resto, nel libero e responsabile dinamismo delle relazioni umane è a questa misura alta cui fa a più riprese riferimento, con lo slancio e il rigore del suo stile intellettuale e profetico, inteso come incessante ricerca e sviluppo di un'area di significati, capaci di leggere nella sorpresa del Dio ridens il valore di una facoltà cognitiva aperta allo stupore di un annuncio che passa dal coraggio della denuncia. (...) La teologia di Vincenzo Leonardo Manuli continua dunque a generare le problematizzanti sistematizzazioni di un pensare e di un agire dentro la realtà postmoderna - memore, a onor del vero non senza ironia, dei costi che tutto ciò comporta in termini di fatiche e incomprensioni - per attribuire un senso all'essere e all'esistenza della persona umana, nel segno di una solidarietà di fronte alla clamorosa tragicità dell'ingiustizia.» (Mimmo Petullà)